Fai sport solo la domenica? Meglio che stare sul divano (e fai prevenzione contro alcune malattie)

Allenarsi almeno 3 volte a settimana sarebbe la raccomandazione, ma se lo fai anche solo la domenica, è sempre meglio che non fare nulla. A dimostrarlo è uno studio australiano che ha raccolto dati su oltre 63mila persone. Lo sport praticato anche solo una volta a settimana può aiutarti a prevenire diverse patologie cardiovascolari e cronico-degenerative.

Allenarsi almeno 3 volte a settimana sarebbe la raccomandazione, ma se lo fai anche solo la domenica, è sempre meglio che non fare nulla. A dimostrarlo è uno studio australiano che ha raccolto dati su oltre 63mila persone. Lo sport praticato anche solo una volta a settimana può aiutarti a prevenire diverse patologie cardiovascolari e cronico-degenerative.

C’è l’automobilista della domenica che tira fuori l’automobile solo nel weekend e si riconosce subito per quanto si a poco pratico nel destreggiarsi tra stop, precedenze, semafori e sorpassi. E poi c’è lo sportivo della domenica, quello che aspetta il weekend per indossare scarpe e tuta da ginnastica e si concede l’attività fisica solo un giorno a settimana.

Va detto che se nel primo caso, un automobilista poco pratico nella guida può rappresentare un pericolo per sé e per gli altri, lo sportivo della domenica può solo avere effetti benefici dalla sua attività sportiva.

A confermarlo è una ricerca pubblicata sulla rivista Jama Internal Medicine condotta dal Professore Emmanuel Stamatakis dell’Università di Sidney, che prende le difese degli sportivi meno “puntuali” nell’allenamento. Lo studio universitario ha raccolto dati su oltre 63mila persone nel periodo tra il 1994 e il 2012, ed evidenzia come l’attività fisica, anche se eseguita solo una volta a settimana, può ridurre il rischio di malattie cardio vascolari o cronico-degenerative letali.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità la soglia minima raccomandata di attività fisica di intensità moderata settimana corrisponde a 150 minuti, in pratica due ore e mezzo.

Secondo lo studio australiano, rispetto a un soggetto sedentario, chi pratica attività fisica rimanendo sotto questa soglia vede comunque ridotto il rischio di soffrire di una patologia cardiovascolare pari al 37%. Chi pratica sport nel weekend o con una certa regolarità, vede questa percentuale aumentare fino al 41%.

Per quanto riguarda invece le patologie cronico degenerative rispetto a un sedentario chi si muove almeno una volta la settimana, quindi la domenica, il rischio si riduce del 18%, a fronte di un 21% di un soggetto che pratica attività sportiva regolarmente.

Lo studio ovviamente non vuole essere un invito a fare attività fisica solo una volta a settimana, con il rischio anche di strafare. L'ideale sarebbe ritagliarsi del tempo almeno 3 volte a settimana e muoversi 30 o 45 minuti per sessione. Ad ogni modo, fare sport anche solo durante il weekend, è sicuramente meglio che poltrire sul divano di casa.

Le raccomandazioni. Zio esiste, ma non basta

Il comico Francesco Salvi dice che "la quantità di raccomandati è la prova dell’esistenza di zio". Siamo nel Paese del "tengo famiglia", e per trovare lavoro la spintarella è considerata ancora la strada più efficace. Ma guai se i nostri ragazzi pensassero che non c’è altra via. Guai perché chi non dispone di uno zio si sentirebbe sconfitto in partenza; e guai soprattutto perché è vero che le raccomandazioni aiutano, ma è ancor più vero che chi merita, e si dà da fare, un lavoro lo trova sicuramente. E altrettanto sicuramente farà più strada dei raccomandati.

In queste pagine Marco Girella offre ai ragazzi una sorta di manuale di istruzioni per affrontare i colloqui di lavoro. Sono consigli preziosi di un esperto, ai quali mi permetto di aggiungere qualche altro spunto: da non esperto, ma da padre di famiglia che ha ragazzi in età di primo impiego.

E allora: la prima cosa che mi sento di suggerire ai giovani è quella di non cedere al vittimismo. È vero che oggi il posto fisso non esiste più, neanche come prospettiva; e che le imprese fanno molta più fatica ad assumere. Ma ripetere il ritornello "questa è la prima generazione più povera della precedente" (ritornello inventato peraltro non dai giovani ma dai loro padri, cioè da noi) vuol dire offrire ai ragazzi un alibi per stare sul divano a lamentarsi. Ed è pure una fesseria, perché la nostra generazione avrà avuto più posti di lavoro a disposizione, ma erano in gran parte posti di lavoro che oggi tanti giovani italiani neppure si sognano di accettare, perché hanno studiato più di noi, hanno goduto di un benessere superiore rispetto a noi, e quindi si aspettano molto di più. Ai ragazzi - prima ancora di arrivarci, al colloquio di lavoro - consiglio di coltivare più relazioni possibili, perché i rapporti umani valgono assai più che un curriculum inviato via mail; e consiglio di pensar bene prima di rifiutare uno stage non pagato, perché chi ti prende a fare uno stage ti insegna un mestiere. E infine, ripeto le tre parole che mi disse Luca Goldoni quando, adolescente, gli chiesi come si diventa giornalisti: "Ti servono tre cose: tenacia, tenacia, tenacia".

Cos’è la SIDS e quali sono le principali raccomandazioni da mettere in pratica per ridurne il rischio?

La Sindrome della morte improvvisa in culla è nota come SIDS, dall'inglese Sudden Infant Death Syndrome.

Si presenta quando un neonato inferiore ai 12 mesi muore durante il sonno senza segni premonitori o una chiara ragione. È più frequente tra il primo e il quinto mese di vita e rappresenta una delle cause principali di morte durante il primo anno del bebè.

Sebbene non esista un modo per prevenire la SIDS, ci sono molte cose che si possono fare per ridurre il rischio del bambino. Ecco una serie di raccomandazioni da mettere in pratica.

Mettere il bambino addormentato sulla schiena

Il rischio di SIDS è molto più alto ogni volta che il bebè dorme su un fianco o sulla pancia. Infatti, il bambino posizionato su un fianco può sempre girarsi a pancia in giù. In queste posizioni il viso del bambino preme nel materasso e questo può soffocarlo.

Quindi, si raccomanda di mettere il bebè sempre sdraiato sulla schiena. Meglio non lasciare dormire il bambino su un passeggino, un seggiolino auto, una sdraio a dondolo per un periodo di tempo prolungato. Meglio sempre adagiarlo su una superficie piana o su un letto.

Dormendo sulla schiena il soffocamento è molto raro e i bambini sani tendono a ingoiare o espellere liquidi automaticamente.

Una volta che il bambino è in grado di girarsi da solo in entrambe le direzioni, cosa che di solito accade intorno ai 6 mesi, potrebbe non restare sulla schiena. A quel punto lasciate che scelgano la propria posizione per dormire una volta che sanno come girarsi.

Utilizzare un lettino rigido, senza peluche o biancheria volante vicino al bebè

Per evitare il rischio di soffocamento, preferite per il bambino un materasso con un lenzuolo con angoli: non mettete coperte, trapunte, cuscini, peluche o paracolpi nella culla.

Non fumare vicino al bambino

Se fumate, ecco un ottimo motivo per smettere prima di restare incinta: i bambini nati da donne che hanno fumato durante la gravidanza hanno un rischio maggiore di SIDS rispetto a quelli nati da non fumatrici. Anche il fumo passivo intorno al bambino aumenta le probabilità di SIDS.

Tenere il lettino del bambino vicino ma non dormire nello stesso letto

Quando un bambino dorme nella stessa stanza della mamma, gli studi dimostrano che si riduce il rischio di SIDS. Invece è pericoloso per un bambino dormire nello stesso letto con un altro bambino o un adulto, su una poltrona e su un divano.

Se portate il bambino nel vostro letto per confortarlo o allattarlo, assicuratevi di rimetterlo nella sua culla per dormire.

Non portate mai il bambino a letto con voi, specie se siete molto stanche o se usate medicinali che influiscono sul sonno.

Allattare il più a lungo possibile

L'allattamento al seno può ridurre il rischio di SIDS fino al 50%, anche se gli esperti non sono sicuri del perché. Alcuni pensano che il latte materno possa proteggere i bambini dalle infezioni che ne aumentano il rischio di SIDS. Inoltre, è noto che il semplice contatto da pelle a pelle è importante per lo sviluppo del bambino.

Considerare l'uso del ciuccio per far addormentare il bambino

Il ciuccio può aiutare a prevenire la SIDS, anche se i ricercatori non sono sicuri del perché. Ci sono alcuni suggerimenti da seguire quando si utilizza un ciuccio:

Se si allatta, meglio aspettare un mese prima di iniziare a usare il ciuccio. Introdurre il ciuccio troppo presto può causare confusione con i capezzoli della mamma e far sì che il bambino preferisca il ciuccio al seno.

Non forzare il bambino a prendere il ciuccio se non lo vuole.

Mettere il ciuccio in bocca al bambino quando si addormenta, ma non rimetterglielo in bocca dopo che si è addormentato.

Tenere il ciuccio pulito e comprane uno nuovo se è danneggiato.

Non ricoprire il ciuccio con miele, zucchero o altre sostanze.

Evitare che il bambino abbia troppo caldo

Poiché il surriscaldamento può aumentare il rischio di SIDS del bambino, vestitelo con abiti leggeri e comodi per dormire e mantenete la temperatura della stanza a un livello confortevole.

Se siete preoccupati che il bambino stia al caldo, vestitelo con una "tutina", un pigiama che copra braccia, gambe, mani e piedi, o mettetelo in un "sacco per dormire". Tuttavia, non usare mai una coperta normale: il bambino può impigliarsi o tirarsi la coperta sul viso.

Fonti

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